Michelangelo Stregapede, virtuosismo al pianoforte

Michelangelo Stregapede

di Pierangelo Conte (La Tribuna di Treviso - Venerdì 4 ottobre 1996)

Nel concerto svoltosi martedì scorso in villa Condulmer a Mogliano, il giovane pianista veneziano Michelangelo Stregapede ha dimostrato ancora una volta le sue straordinarie doti virtuosistiche. Il programma ricco ed eterogeneo (quasi una ministoria delle composizioni per pianoforte, dalle semplici sonate monotematiche e bipartite di Domenico Scarlatti alla libera e contaminata espressività di Balakirev), ha affascinato il numeroso pubblico in sala. Particolarmente accattivante è parsa l'esecuzione della polacca op. 44 in fa diesis minore di Chopin nella quale è emersa l'indole generosa di Stregapede, pianista di alta caratura tecnica. Altrettanto significative sono state le interpretazioni degli studi op. 10 n. 1, 2, 5 ed op. 25 n. 12 di Chopin e dello studio n. 3 «La Campanella» dai sei studi di Paganini di Liszt. Sostenuto da un corretto approccio alle partiture, Stregapede ha proposto una lettura attenta di questi «monumenti» del repertorio virtuosistico ottocentesco: con apprezzabile nitore strumentale sono state rese le enormi difficoltà presenti in queste pagine che davvero sembrano presentare un catalogo del pianismo estremo. Intensa e originale è sembrata anche l'interpretazione della celebre Sonata op. 27 n. 2 «Al chiaro di luna» di Ludwig Van Beethoven. Calorosi applausi sono stati riservati al pianista che sta attraversando un periodo ricco di impegni: infatti Michelangelo Stregapede è impegnato nella preparazione di incisioni discografiche.