Trio Emotíon, suoni senza confini

Michelangelo Stregapede

di Caterina Santinello (è Tango - Lunedì 1 gennaio 2007)

Dedicato a tutti quelli, me compresa, che fino ad oggi pensavano che il tango si potesse suonare solo con il bandoneón. E a tutti quelli che pensano che la fisarmonica sia uno strumento popolare inadatto alla musica "nobile", quella che richiede un'intera orchestra. Il Trio Emotíon, in scena lo scorso settembre nello spettacolo "Tango e oltre" (organizzato da Danze Veneto Orientale e Ballet Studio di S. Donà di Piave), è una vera sorpresa, una raffica sonora inaspettata.

Alla base una tecnica indiscutibile: Michelangelo Stregapede, veneziano, diplomato in pianoforte al conservatorio B. Marcello di Venezia, è stato solista nell'orchestra nazionale della radio di Bucarest e nell'Orchestra G. Cantelli di Milano; Fabio Rossato, padovano, fisarmonicista, è una delle figure più rappresentative nel panorama internazionale, vincitore di innumerevoli concorsi; Fulvio Furlanut, padovano, diplomato in violino al conservatorio C. Pollini di Padova, già primo violino dell'Orchestra Toscanini di Parma, suona stabilmente nell'Orchestra del Teatro Comunale di Bologna.

Ascoltandoli, dopo il primo apprezzamento per perizia esecutiva e mélange acustico, si viene poco a poco trascinati in un mondo musicale decisamente originale dove tutto sembra possibile. A cominciare dall'accostamento dei brani in scaletta. Tango e oltre, si diceva; e il trio prende l'invito alla lettera: dopo un doveroso esordio tanguero con Piazzolla e Villoldo, lo spettacolo si snoda a sorpresa tra le Danze ungheresi di Brahms, L'Italiana in Algeri e la Tarantella di Rossini, la Danza delle spade di Khachaturian. Il tango continua comunque a punteggiare il repertorio in punti strategici, con Romance de Barrio di Troilo, l'immancabile Cumparsita e ancora un Piazzolla viscerale, coinvolgente. In tutto ciò l'ingrediente primo, marchio di fabbrica del gruppo, è lo stile esecutivo che caratterizza gli arrangiamenti. Ci si domanda come possa una formazione così essenziale, tre soli strumenti, dare vita ad un mix sonoro assolutamente ricco e variato, che attraversa una sequenza di generi apparentemente incompatibili, uniformando un repertorio così eterogeneo. Si finisce per riconoscere che se bisogna essere dei virtuosi per interpretare Piazzolla alla fisarmonica, ci vuole temperamento per affrontare Rossini… in tre!

Il gruppo nasce come quintetto nel 2001, e si evolve fino all'attuale formazione in trio, più agile e "trasportabile", comunque bilanciata grazie ai curatissimi arrangiamenti, frutto di un collaudato lavoro d'équipe. é recentemente uscito il suo primo CD, interamente dal vivo. Il vasto repertorio del Trio Emotíon, dalle danze argentine al caffè concerto, dal kletzmer alla musica del '900, sarà ancora in scena il 2 dicembre al palasport di San Donà e il 7 dicembre a Sarzana (La Spezia) nel caffè storico Il Loggiato Gemmi.